Che cos'è il legame di attaccamento?
Il legame di attaccamento consiste in una predisposizione istintiva del bambino a cercare la vicinanza e il contatto con un adulto di riferimento, soprattutto in situazioni di pericolo o necessità.
L'evoluzione del legame di attaccamento
Tale legame evolve attraverso alcuni punti di svolta fondamentali:
- il sorriso relazionale verso i 2 - 3 mesi
- l'attaccamento selettivo ad uno specifico adulto, con conseguente paura dell'estraneo, a 8 mesi
- la protesta alla separazione
Il ruolo del legame di attaccamento nello sviluppo del bambino
Grazie ad un legame di attaccamento sicuro, il bambino interiorizza un'immagine positiva di sé e degli altri, sviluppando in questo una buona autostima e una disponibilità ad entrare in relazione e a fidarsi degli altri.
I comportamenti oppositivi e provocatori
Tutti i bambini presentano, a volte, comportamenti oppositivi o provocatori. Si tratta di una situazione normale, funzionale alla crescita e all’acquisizione di un’autonomia psicologica rispetto agli adulti.
Alcuni bambini, tuttavia, presentano tali atteggiamenti in modo marcato e significativamente superiore ai loro coetanei. Possono, ad esempio, sfidare gli adulti, opporsi alle loro richieste, essere spesso arrabbiati, violare le regole, non assumersi le proprie responsabilità. Tali comportamenti possono risultare particolarmente disturbanti nel contesto scolastico e portare a frequenti sanzioni disciplinari, ma possono anche minare le relazioni famigliari, rendendole conflittuali e spiacevoli e non permettendo a genitori e figli di godere della compagnia reciproca. Inoltre, questi bambini possono essere allontanati dai coetanei, che mal sopportano gli atteggiamenti di prevaricazione.
L’intervento psicologico
Un intervento psicologico può aiutare il bambino a stare meglio con i genitori, i coetanei o gli insegnanti e a gestire meglio le proprie emozioni, sentendosi, a lungo termine, più sicuro e più felice.
Per fare ciò, è necessaria un’attenta valutazione delle circostanze: bisognerà analizzare la situazione famigliare, gli eventuali eventi stressanti che si siano verificati nella vita del bambino, la presenza di altri disturbi, quale ad esempio il disturbo da deficit di attenzione/ iperattività.
Il trattamento procederà poi in parallelo con il bambino e con i genitori, coinvolgendo anche gli insegnanti, in modo da rendere più efficace e coerente l’impostazione educativa.
Leggi tutto: Come aiutare i bambini che presentano comportamenti oppositivi e provocatori
COS'E' L'ENURESI NOTTURNA?
L'enuresi notturna consiste nell’emissione di urina di urina nel letto o nei vestiti durante il sonno in un'età superiore ai cinque anni. Per essere clinicamente significativa, l’enuresi deve manifestarsi per almeno 2 volte la settimana e per almeno tre mesi consecutivi.
Prima dei 5 anni l’enuresi notturna è considerata normale.
Si tratta di una condizione frequente che colpisce circa il 5-10% dei bambini di 7 anni.
DA COSA E' CAUSATA L'ENURESI?
L’enuresi può avere cause psicologiche, che devono essere indagate attraverso incontri con il bambino e la famiglia. Infatti, l’enuresi frequentemente inizia a manifestarsi in situazione stressanti per il bambino (ad es.: inizio di un nuovo percorso scolastico, nascita di un fratellino ecc…).
In questi casi, la consulenza psicologica con il bambino e con i genitori può aiutare a ristabilire una situazione di equilibrio e di sicurezza e a far rientrare il fenomeno.
In altri casi, l'enuresi può avere cause organiche (capacità insufficiente della vescica, difficoltà a svegliarsi dietro lo stimolo di vescica piena…).
In questi casi, l’enuresi, pur non avendo cause psicologiche, può tuttavia causare importanti ripercussioni in termini di autostima e sicurezza.
Una consulenza psicologica può, perciò, essere utile per avviare un programma di trattamento comportamentale dell’enuresi, finalizzato a risolvere il problema e a promuovere il miglioramento dell’autostima e della sicurezza del bambino.
In adolescenza si manifesta una frequenza relativamente alta, rispetto alle altre fasi della vita, di comportamenti a rischio, quali promiscuità sessuale, guida pericolosa, assunzione di sostanze psicoattive, azioni illegali.
Questi comportamenti sono attuati con una maggiore frequenza da maschi con una bassa scolarità, mentre risultano meno a rischio le ragazze e coloro che si percepiscono come studenti di successo.
Avere un figlio adolescente non è semplice. Spesso i genitori possono avere la sensazione di trovarsi sotto processo e i figli si siano trasformati in spietati giudici di ogni loro azione. In effetti, gli adolescenti sottopongono al loro vaglio critico anche l’autorità degli adulti, che non è più accettata in quanto tale, ma è riconosciuta soltanto se, a loro giudizio, l'adulto si dimostra credibile, competente e autorevole.